Le clementine sono frutti che nascono dall’incrocio di un arancio amaro del tipo Granito e un mandarino del tipo Avana.  Appartiene al genere Citrus, è sempre verde ed è una pianta molto robusta. Per crescere e svilupparsi rigogliosamente – e soprattutto per portare a maturazione i propri frutti – l’albero di clementine ha bisogno di un clima che sia compreso da 13°C e i 30°C e teme fortemente temperature  inferiori allo 0°C. Un nemico giurato di questo agrume ibrido è rappresentato da una temperatura superiore ai 38°C, soprattutto in concomitanza di elevata umidità. Alcuni ritengono che ad innestarlo per primo sia stato padre Clément Rodier di Missenrghin, direttore di un orfanotrofio in Algeria nella città di Orano. Ma le versioni non sono univoche e sono in molti a ritenere che  più probabilmente l’innesto sia avvenuto nell’estremo est asiatico e che, solo successivamente, l’albero sia stato coltivato in Algeria.

La sua coltivazione in Italia iniziò con delle piantine erroneamente presenti in una fornitura di piantine di arance e prese piede nel nostro Paese intorno agli anni 30 dello scorso secolo, ma è solo intorno agli anni 50 che la regione Calabria dimostrò di avere tutte le caratteristiche  per la coltivazione di questo frutto dolce, succoso, dalla buccia fine e privo di semi. Il suo clima temperato e costante e la composizione del terreno, calcareo misto ad argilla, dei 52 comuni calabresi in cui vengono coltivate le clementine, forniscono un habitat naturale ed ideale, tanto da consentire una maturazione precoce dei frutti rispetto a tutte le altre regioni della nostra penisola.

Da Ottobre e fino alla fine di Febbraio, la Calabria produce quasi l’80% di tutta la produzione nazionale. Per questo si parla – ormai sempre piùspesso  – di clementine di Calabria. Già da molti anni hanno ottenuto la denominazione IGP e da Cosenza a Reggio Calabria, passando per la piana di Sibari (dove è concentrata la maggior produzione) e di Lamezia Terme, si estendono le coltivazioni di questi fantastici alberelli, dalle foglie lanceolate e dalla chioma verde intenso, fra cui spiccano i frutti colorati di  un arancio acceso. Disposti in file ordinate, gli alberi d clementine conferiscono alle piccole alture l’aspetto di chiome sapientemente pettinate, un piacere per gli occhi oltre che per il palato. Per gli appassionati del giardinaggio e delle coltivazioni fai-da-te in casa è opportuno ricordare che tutti gli agrumi – e quindi anche le nostre clementine di Calabria – sono coltivabili in vaso; nelle epoche rinascimentali ogni dimora signorile soleva abbellire i cortili con vasi di agrumi, che davano un tocco di raffinatezza dal sapore mediterraneo. Proprio come succede anche oggi dei giardini delle case di campagna.

Ancora oggi queste piante sempre verdi, dal fogliame verde intenso e lucido, sono coltivati anche per la loro bellezza estetica e fanno bella mostra adornando terrazzi e giardini. Ed è così che in primavera profumano l’aria di zagara ed in inverno donano frutti coi colori del sole.
Tuttavia, per ottenere buoni risultati in vaso bisogna attenersi a delle regole ben precise. Ecco, quindi, come avviare e curare la coltivazione delle clementine di Calabria.

Coltivazione delle clementine di Calabria IGP: consigli pratici

  1. Il vaso in cui si è piantato il nostro alberello di clementine deve essere adagiato su di sottovaso con rotelle; in questo modo sarà facile trasportarlo per ripararlo in inverno se le temperature scendono al disotto degli 0°C.
  2. È necessario che la posizione sia al riparo da venti forti e con una esposizione al sole minima di 6-7 ore al giorno.
  3. Le concimazioni devono essere specifiche per agrumi e calcolate in base alle vere esigenze della pianta.
  4. Il rinvaso deve essere effettuato con regolarità, avendo l’accortezza di usare vasi di una o al massimo due misure più grandi, rispetto a quella precedente; una dimensione troppo grande indurrà la pianta alla formazione di radici penalizzando quella dei frutti.
  5. Occorre partire da una piantina già innestata. Pretendere di partire dal seme è veramente troppo complicato.

Sul fondo del nostro vaso andrà versata dell’argilla espansa per favorire il drenaggio ed il terriccio usato, deve essere ben sciolto e composto da terra miscelata ad un poco di sabbia. Per la concimazione, che individua nella primavere e nell’autunno i periodi migliori, meglio usare un concime naturale come lo stallatico maturo da interrare leggermente nel vaso, altrimenti usare un concime per agrumi facilmente reperibile in commercio in cui sono sempre presenti, azoto, fosforo e potassio e gli immancabili ed indispensabili microelementi come ferro, magnesio, manganese ecc.
Le innaffiature devono essere regolari e frequenti nei periodi di maggior insolazione, e molto più radi durante il periodo invernale; mai comunque lasciare il terreno troppo asciutto perché l’albero di clementine, come tutti gli agrumi, mal sopporta la siccità. Evitare assolutamente il ristagno d’acqua, una vera calamità per questa pianta.

Finito l’inverno sarà opportuno procedere ad una leggera potatura per riequilibrare la chioma, eliminare i rami secchi, e per dar modo al sole di poter giungere anche ai rami più interni. Se avremo rispettato le regole, con un po’ di fortuna, in primavera il nostro alberello fiorirà schiudendo delicatissimi fiorellini bianchi e profumati ed intorno al mese di Novembre, al loro posto ci saranno le nostre meravigliose clementine di Calabria.

Clementine di Calabria IGP: proprietà e benefici

Questo frutto è sorprendentemente ricco di vitamina C, la quale esplica innumerevoli attività  benefiche sul nostro organismo tra cui il mantenimento della solidità del collagene, una preziosa sostanza presente in tutte le parti molli del nostro corpo come pelle, muscoli, tendini. È risaputo, inoltre, che la vitamina C è un ottimo adiuvante nel combattere raffreddori e malanni di stagione. Due sole clementine riescono a coprire il fabbisogno giornaliero di vitamina C di una persona adulta.

Nella buccia è concentrata una gran quantità di limonene (sostanza che conferisce il caratteristico odore agli agrumi), un formidabile antiossidante che aiuta a ritardare l’invecchiamento cellulare. Dalle ghiandole oleifere presenti nella loro buccia, si ricava un olio essenziale molto usato in cosmesi per le sue proprietà elasticizzanti, idratanti e per contrastare l’eccesso di sebo. Usato per via orale contribuisce ad eliminare il fastidioso problema dell’aerofagia e della stitichezza.
L’apporto calorico delle clementine è molto esiguo, grazie al loro notevole contenuto d’acqua, corrisponde a sole 47 calorie per 100 g di peso. Il loro contributo in fibre, carotene, vitamine del gruppo B e A, acido folico, magnesio, ferro, bromo, ne fanno un grande alleato della nostra salute. Rinfrescanti e diuretiche, in cucina si usano prevalentemente fresche, ma trovano anche ottimi utilizzi per la preparazione di sorbetti, marmellate, sciroppi, canditi, liquori e dolci.

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