La zuppa maritata alla catanzarese è una ricetta molto antica e in uso nella civiltà agropastorale; le fave, il pane secco ed il guanciale stagionato infatti erano  facili da trasportare durante i periodi di transumanza e altrettanto facili da conservare nei luoghi poco accoglienti e, soprattutto, poco attrezzati in cui i pastori trascorrevano i lunghi periodi dedicati al pascolo in montagna. Questi ingredienti venivano portati da casa, le erbe invece erano reperite direttamente nei campi circostanti l’ovile. Il pane in origine era raffermo, un modo per mangiarlo anche quando era diventato duro, ma soprattutto perché – nell’isolamento a cui costringeva in certi periodi la pastorizia – avere pane fresco era impossibile.

La zuppa maritata alla catanzarese è una pietanza semplice da preparare ma gustosa e molto nutriente in quanto costituita in prevalenza da un legume ricco di proteine alternative a quelle della carne; insieme al pane, che è un carboidrato, costituisce un piatto unico e, grazie alla dolcezza delle fave e all’amarognolo della cicoria, il risultato è un bellissimo connubio di dolce e salato gradevole al palato.

Per la fave secche consigliamo di scegliere quelle decorticate, senza la buccia, infatti, i legumi non danno origine alla antipatica e noiosa flatulenza. È consigliabile, inoltre, non conservare le fave secche per periodi troppo lunghi in quanto tendono a formare dei piccoli insetti che mangiano le fave lasciando su di esse dei piccoli fori perfettamente rotondi. Ma passiamo alla ricetta.

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Zuppa maritata alla catanzarese: ingredienti per la preparazione

Fave secche 300 gr.
Guanciale 100 gr
Pecorino grattugiato 50 gr
1 cespo di scarola
Cicoria nella stessa quantità della scarola
Cipolla 1
Peperoncino 1
Finocchio selvatico un mazzetto
Quattro fette di pane grigliato
Sale, olio evo q.b.

Preparazione della zuppa maritata alla catanzarese

  1. Mettere in ammollo le fave secche decorticate almeno per 6 ore, meglio se si fa la sera prima.
  2. Scolare, sciacquare e porle in una pentola coperte d’acqua; cuocere fino a quando non saranno tenere; salare solo a fine cottura.
  3. Nel frattempo pulire, lavare e lessare le verdure in abbondante acqua salata, quindi scolare e mettere da parte l’acqua di cottura.
  4. In un tegame capiente, far soffriggere la cipolla con il guanciale ed il peperoncino senza far imbiondire la cipolla e soprattutto senza far bruciare il peperoncino, aggiungere le fave e le verdure insieme a qualche mestolo dell’acqua di cottura messa da parte.
  5. Far insaporire per qualche minuto e servire con crostino di pane grigliato e condito con olio evo.

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