Non si può parlare di cucina calabra senza prima fare un piccolo accenno alla storia e alla caratteristiche del peperoncino piccante, ingrediente di cui la regione Calabria vanta il primato sia dell’uso che della coltivazione e sul quale ha imperniato tutta la sua cucina tipica.
Ma cerchiamo di capire perché in questa zona della nostra penisola si sia sviluppato così tanto l’utilizzo del peperoncino.

A parlare per primo di questo frutto piccante fu Cristoforo Colombo nel suo diario di ritorno dal suo primo viaggio alle isole Antille, tuttavia il peperoncino era già conosciuto dai Toltechi prima e dagli Atzechi dopo. Furono gli spagnoli però ad introdurlo nel Vecchio Mondo, ma mentre gli Occidentali si mostrarono molto scettici nei confronti di questa spezia “che incendiava la bocca”, il peperoncino fu accolto con entusiasmo da arabi, africani ed asiatici. Non sappiamo con precisione perché e come questa spezia fu accolta con grande consenso in Calabria, ma di certo c’è che fin dal XVII° secolo, molti viaggiatori che visitarono questa regione, al loro ritorno raccontarono dell’uso massiccio di questo piccolo frutto piccante.
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Si ipotizza che ad introdurne l’uso in questa regione fossero stati i saraceni e – data la forte attitudine dei calabresi alla realizzazione di conserve casalinghe – siano stati proprio loro i primi a sperimentare con successo il suo utilizzo proprio come conservante naturale. Di sicuro in Italia furono proprio per primi i calabresi ad usarlo in quantità massicce come cicatrizzante, disinfettante e conservante.
Il peperoncino fa parte della famiglia delle Solanacee e non ha nulla da condividere con il pepe, che invece appartiene alla famiglia delle Piperacee. Le caratteristiche fra i due sono diversissime e si somigliano solo per il nome. Ma guardiamo più da vicino questo piccolo ortaggio e scopriamo insieme tutte le altre proprietà benefiche del peperoncino calabrese.

Peperoncino calabrese: proprietà
il peperoncino calabrese

Fra tutte le proprietà di questo meraviglioso frutto della natura, c’è anche quella digestiva. Nella Riviera dei Cedri si prepara un ottimo infuso digestivo realizzato con corteccia di cedro e polvere di peperoncino. Il preparato si chiama Zafarà.

Il peperoncino ha grandi proprietà vasodilatatrici ed impedisce al colesterolo di depositarsi sulle arterie, con conseguente beneficio dell’apparato cardiocircolatorio. Inoltre, gli è riconosciuto un apporto di vitamina PP e vitamina E. La prima ha capacità elasticizzanti per i capillari, la seconda apporta una certa quantità di ossigeno nel sangue, due fattori che difendono dall’aterosclerosi. Gli è stata attribuita anche una certa attività fibrinolitica, con conseguente fluidificazione del sangue e relativa diminuzione del rischio di trombosi.

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Impacchi di argilla additivata con piccole dosi di polvere di peperoncino, hanno buoni risultati contro i dolori della sciatica, dell’artrosi e delle lombalgie. Da procedere comunque sempre con grande cautela, perché eccedendo potrebbero verificarsi anche delle ustioni.

Sembrerebbe che lozioni preparate a base di peperoncino, diano buoni risultati contro la calvizia. Qualcuno fa notare che i popoli che hanno introdotto nella loro dieta il peperoncino, non soffrono di questo inestetismo.
Da recenti studi è emerso che alcuni principi attivi presenti nella capsaicina rafforzano il sistema immunitario facendo da barriera contro l’attacco di sostanze cancerogene. Inoltre, il peperoncino è risultato un antiossidante per eccellenza. Persino il Prof. Veronesi si è espresso favorevolmente nei confronti del suo ruolo svolto come conservante naturale. Non a caso, in Calabria questo prezioso ingrediente è utilizzato da secoli come conservante naturale per le conserve fatte in casa.

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Il peperoncino svolge inoltre un’azione antiputrefattiva e antifermentativa dell’intestino, aiutando quindi ad eliminare i gonfiori intestinali. Il peperoncino contiene, inoltre, grandi quantità di vitamina A-C-E, ferro.
Le uniche controindicazioni sono per chi soffre di ulcera, gastrite, emorroidi, cistite, epatite. Ovviamente, meglio non dare pietanze piccanti ai bambini al di sotto dei 12 anni. La raccomandazione è di usarlo  comunque sempre con moderazione, come per tutte le altre spezie.

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